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Āṭma Para

Un passo dal cielo

Storia

29°02'08.3"N 84°11'48.2"E
Tra le sperdute montagne del Tibet si trova luogo piuttosto peculiare: la montagna di Āṭma Para. In questa zona remota, monaci e capre convivono in pace ed armonia, condividendo ogni aspetto della vita quotidiana, compresi gli abiti tradizionali monacensi. Gli animali sono trattati esattamente come esseri umani, poiché hanno una capacità eccezionale di comunicazione. In questo luogo sacro è proibito mangiare carne o formaggi di capra, vista la loro natura sacra, e anche il solo pensiero di mangiare un loro derivato è considerato sacrilegio. Si vocifera che i caprini abbiano poteri telecinetici, anche se non danno mai dimostrazione, se non rarissime eccezioni, davanti ai turisti.

Visita al Monastero di Keāmpukaḷ

GIORNO 1
Per poter visitare Āṭma Para i viaggiatori dovranno compilare un’autocertificazione in cui si conferma di non aver consumato carne o derivati di capra da almeno due mesi, per rispetto della legge locale. Una volta arrivati, verranno accolti dai monaci e dalle capre per il rito di benvenuto. In seguito, i turisti visiteranno l’antico monastero di Keāmpukaḷ, costruito a forma di mandala, un disegno circolare che nel buddismo rappresenta l’universo. Durante la visita, i turisti dovranno camminare in senso orario per iniziare ad entrare in armonia con se stessi e con il luogo.

Alla ricerca dell'io interiore

GIORNO 2
La seconda giornata sarà dedicata interamente alla scoperta e all’elevazione dell’ “io”, attraverso un processo di depurazione e meditazione diviso in diversi stadi, il tutto in stretto contatto con le capre del luogo. Il primo stadio consiste nell’eseguire lo step fondamentale che giornalmente i mammiferi eseguono per meditare: brucare seguendo la Via del Caprino. Una volta giunti alla base della montagna, ha inizio il secondo stadio, in cui i viaggiatori potranno sperimentare in prima persona l’Arrampicata del Caprino, divisa in percorsi di allenamento e di arrampicata sulle rocce. Questo tipo di scalata è possibile grazie a dei particolari guanti a forma di zoccolo. Una volta arrivati alla cima, si attuerà la terza fase della meditazione, ovvero la Contemplazione del Caprino. Questa consiste nel fissare per tre ore quella che si crede essere la capra più antica del tempio, finché non si riuscirà a comunicare telepaticamente con l’animale.

Scoperta delle antiche tradizioni

GIORNO 3
La terza giornata è caratterizzata dalla visita alla Scuola del Monastero, in cui i bambini del luogo e le capre studiano insieme il Canone Buddhista, ovvero i sermoni e gli insegnamenti antichi di Buddha. I turisti potranno assistere e partecipare ad alcune lezioni con un interprete per conoscere la cultura ma soprattutto la religione di Āṭma Para e dei suoi abitanti. I visitatori più legati alla spiritualità potranno inoltre fare un breve corso per principianti di meditazione urbana, per poter trovare pace e tranquillità anche nella vita frenetica della città e della società occidentale.

Degustazione di infusi

GIORNO 4
Durante l’ultimo giorno i turisti potranno visitare liberamente il tempio per osservare i monaci e le capre durante le loro attività giornaliere, ovviamente senza disturbarli. Prima di lasciare la località i viaggiatori potranno partecipare a una degustazione di infusi tradizionali tibetani, esclusivamente serviti dalle capre del luogo, un’esperienza senza dubbio unica e indimenticabile. I visitatori potranno scegliere tra una vastissima selezione di tè e infusi locali, tra cui il famoso Tè Nero da Ceylon tibetano.

Āṭma Para

Un passo dal cielo

Storia

29°02'08.3"N 84°11'48.2"E
Tra le sperdute montagne del Tibet si trova luogo piuttosto peculiare: la montagna di Āṭma Para. In questa zona remota, monaci e capre convivono in pace ed armonia, condividendo ogni aspetto della vita quotidiana, compresi gli abiti tradizionali monacensi. Gli animali sono trattati esattamente come esseri umani, poiché hanno una capacità eccezionale di comunicazione. In questo luogo sacro è proibito mangiare carne o formaggi di capra, vista la loro natura sacra, e anche il solo pensiero di mangiare un loro derivato è considerato sacrilegio. Si vocifera che i caprini abbiano poteri telecinetici, anche se non danno mai dimostrazione, se non rarissime eccezioni, davanti ai turisti.

Visita al Monastero di Keāmpukaḷ

GIORNO 1
Per poter visitare Āṭma Para i viaggiatori dovranno compilare un’autocertificazione in cui si conferma di non aver consumato carne o derivati di capra da almeno due mesi, per rispetto della legge locale. Una volta arrivati, verranno accolti dai monaci e dalle capre per il rito di benvenuto. In seguito, i turisti visiteranno l’antico monastero di Keāmpukaḷ, costruito a forma di mandala, un disegno circolare che nel buddismo rappresenta l’universo. Durante la visita, i turisti dovranno camminare in senso orario per iniziare ad entrare in armonia con se stessi e con il luogo.

Alla ricerca dell’Io interiore

GIORNO 2
La seconda giornata sarà dedicata interamente alla scoperta e all’elevazione dell’ “io”, attraverso un processo di depurazione e meditazione diviso in diversi stadi, il tutto in stretto contatto con le capre del luogo. Il primo stadio consiste nell’eseguire lo step fondamentale che giornalmente i mammiferi eseguono per meditare: brucare seguendo la Via del Caprino. Una volta giunti alla base della montagna, ha inizio il secondo stadio, in cui i viaggiatori potranno sperimentare in prima persona l’Arrampicata del Caprino, divisa in percorsi di allenamento e di arrampicata sulle rocce. Questo tipo di scalata è possibile grazie a dei particolari guanti a forma di zoccolo. Una volta arrivati alla cima, si attuerà la terza fase della meditazione, ovvero la Contemplazione del Caprino. Questa consiste nel fissare per tre ore quella che si crede essere la capra più antica del tempio, finché non si riuscirà a comunicare telepaticamente con l’animale.

Scoperta delle antiche tradizioni

GIORNO 3
La terza giornata è caratterizzata dalla visita alla Scuola del Monastero, in cui i bambini del luogo e le capre studiano insieme il Canone Buddhista, ovvero i sermoni e gli insegnamenti antichi di Buddha. I turisti potranno assistere e partecipare ad alcune lezioni con un interprete per conoscere la cultura ma soprattutto la religione di Āṭma Para e dei suoi abitanti. I visitatori più legati alla spiritualità potranno inoltre fare un breve corso per principianti di meditazione urbana, per poter trovare pace e tranquillità anche nella vita frenetica della città e della società occidentale.

Degustazione di infusi

GIORNO 4
Durante l’ultimo giorno i turisti potranno visitare liberamente il tempio per osservare i monaci e le capre durante le loro attività giornaliere, ovviamente senza disturbarli. Prima di lasciare la località i viaggiatori potranno partecipare a una degustazione di infusi tradizionali tibetani, esclusivamente serviti dalle capre del luogo, un’esperienza senza dubbio unica e indimenticabile. I visitatori potranno scegliere tra una vastissima selezione di tè e infusi locali, tra cui il famoso Tè Nero da Ceylon tibetano.

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